Una grossa pecca nella condanna è l'assenza del riconoscimento da parte dei magistrati dell'aggravante per odio religioso.
I buonisti nostrani che stanno plaudendo in questi giorni alle manifestazioni spagnole a favore dell'accoglienza, coloro che sostengono che questi poveri migranti vadano aiutati, che in questi giorni sulla TV di Stato stanno facendo leva sul senso di pietà umana per coloro che quotidianamente perisono in mare alla ricerca di un futuro migliore riflettano su queste condanne. I rifugiati secondo la Convenzione di Ginevra sono così definiti:
Il rifugiato è colui “che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra” [Articolo 1A della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati].
A questo riguardo va assolutamente fatta chiarezza sulla presenza nel Mediterraneo di ONG che per pure finalità di lucro, e non necessariamente con scopi umanitari, pare stiano operando per fare da ponte tra i barconi degli scafisti e le motovedette della Guardia costiera italiana per incrementare la presenza di migranti nel nostro paese; un passaggio questo che sta sicuramente dando a costoro degli ottimi profitti ma nel contempo sta creando ulteriori problemi nell'organizzazione dell'accoglienza.
Sorgente: Palermo, condannati immigrati musulmani; hanno gettato dal barcone i cristiani - Libero Quotidiano